Grazie mille Andrea ☺️ In questi giorni mi è capitato di tornare più volte sui temi di questa newsletter, anche parlandone a voce con un po' di persone, e il pensiero condiviso di partenza era proprio questo che dici: la scuola è alla base di tutto. Oltre a essere un punto di osservazione privilegiato su una serie di meccanismi che poi si ritrovano anche in altri contesti (in primis quelli lavorativi), quello che avviene nella scuola oggi rappresenta davvero la base sulla quale si costruiscono le dinamiche sociali, culturali e, mi viene da dire, politiche di domani, insieme a quelle più profondamente umane. E' per questo che vederla così spesso bistrattata fa tanto male.
Una settimana fa le insegnanti di mio figlio (prima primaria) ci hanno detto che il suo apprendimento della letto-scrittura è più lento del normale e secondo loro ci sarebbe un disturbo autistico. Peccato che io sia neuropsicologa dell’età evolutiva, quindi conosca bene autismo, DSA, ecc. Mio figlio cambierà scuola, ma le mie speranze sulla scuola pubblica sono crollate, purtroppo
Cara Valentina, grazie per questo tuo messaggio 💚 Mi spiace moltissimo per questa tua esperienza negativa, che sono abbastanza certa non sia neanche così rara (e che mi chiedo come possa essere gestita in contesti nei quali i genitori non hanno le competenze professionali che hai tu). Purtroppo, in un senso o nell'altro, in moltissimi possiamo raccontare esperienze negative con la scuola. Da osservatrice (oltre che da genitore) colgo molto spesso un senso diffuso di scontentezza e di sfiducia nei confronti della scuola. Per questo, quello che ho avuto modo di ascoltare durante il convegno di cui parlo nella newsletter mi ha così rinfrancata, perché mi ha convinta che non solo un'altra scuola è possibile ma che c'è anche chi ci crede e prova ogni giorno a farla. Ti auguro con tutto il cuore di trovare il prossimo anno una di queste scuole e di questi insegnanti così preparati e motivati 🤞🏻
Posso dire che leggere questo numero mi ha commossa perché i discorsi sulla scuola mi toccano in modo particolare? Ecco. Grazie davvero per aver raccontato questo convegno.
Grazie a te, Valentina, per aver letto e condiviso 🧡
Capisco bene cosa intendi perché anche io, nel seguire i lavori del convegno, in più punti mi sono emozionata, nel ricordare la mia esperienza di studentessa, nel pensare ad alcuni passaggi del percorso di mia famiglia, ma anche nel cogliere tra gli insegnanti tanto entusiasmo, nonostante le fatiche che tutti conosciamo. Come dico nella newsletter, seguire questo convegno e scriverne mi ha riconciliata rispetto alla percezione e alla rappresentazione ricorrente di una scuola nella quale ci sono solo cose che non vanno.
Un altro bellissimo numero, Silvia. Grazie per gli spunti su un argomento che sento tanto vicino e che sta alla base di tutto.
Grazie mille Andrea ☺️ In questi giorni mi è capitato di tornare più volte sui temi di questa newsletter, anche parlandone a voce con un po' di persone, e il pensiero condiviso di partenza era proprio questo che dici: la scuola è alla base di tutto. Oltre a essere un punto di osservazione privilegiato su una serie di meccanismi che poi si ritrovano anche in altri contesti (in primis quelli lavorativi), quello che avviene nella scuola oggi rappresenta davvero la base sulla quale si costruiscono le dinamiche sociali, culturali e, mi viene da dire, politiche di domani, insieme a quelle più profondamente umane. E' per questo che vederla così spesso bistrattata fa tanto male.
Una settimana fa le insegnanti di mio figlio (prima primaria) ci hanno detto che il suo apprendimento della letto-scrittura è più lento del normale e secondo loro ci sarebbe un disturbo autistico. Peccato che io sia neuropsicologa dell’età evolutiva, quindi conosca bene autismo, DSA, ecc. Mio figlio cambierà scuola, ma le mie speranze sulla scuola pubblica sono crollate, purtroppo
Cara Valentina, grazie per questo tuo messaggio 💚 Mi spiace moltissimo per questa tua esperienza negativa, che sono abbastanza certa non sia neanche così rara (e che mi chiedo come possa essere gestita in contesti nei quali i genitori non hanno le competenze professionali che hai tu). Purtroppo, in un senso o nell'altro, in moltissimi possiamo raccontare esperienze negative con la scuola. Da osservatrice (oltre che da genitore) colgo molto spesso un senso diffuso di scontentezza e di sfiducia nei confronti della scuola. Per questo, quello che ho avuto modo di ascoltare durante il convegno di cui parlo nella newsletter mi ha così rinfrancata, perché mi ha convinta che non solo un'altra scuola è possibile ma che c'è anche chi ci crede e prova ogni giorno a farla. Ti auguro con tutto il cuore di trovare il prossimo anno una di queste scuole e di questi insegnanti così preparati e motivati 🤞🏻
Posso dire che leggere questo numero mi ha commossa perché i discorsi sulla scuola mi toccano in modo particolare? Ecco. Grazie davvero per aver raccontato questo convegno.
Grazie a te, Valentina, per aver letto e condiviso 🧡
Capisco bene cosa intendi perché anche io, nel seguire i lavori del convegno, in più punti mi sono emozionata, nel ricordare la mia esperienza di studentessa, nel pensare ad alcuni passaggi del percorso di mia famiglia, ma anche nel cogliere tra gli insegnanti tanto entusiasmo, nonostante le fatiche che tutti conosciamo. Come dico nella newsletter, seguire questo convegno e scriverne mi ha riconciliata rispetto alla percezione e alla rappresentazione ricorrente di una scuola nella quale ci sono solo cose che non vanno.