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Sep 30Liked by Silvia De Bernardin

Grazie, tanti spunti, anche lettererari, molto interessanti! Un’altra “tragedia” di gestione genitoriale sono le improvvise chiamate da asili e scuole per gli allontanamenti da malattia. Scatta nel genitore il panico da abbandono del lavoro a favore dei doveri genitoriali con sensi di colpa che non dovrebbero esistere. Spesso ci dimentichiamo di essere padri e madri in primis e poi lavoratori. Per quanto la somma da tirare a fine mese non deponga a questa tesi.

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Grazie a te, Luca, per aver letto la newsletter e per questo commento... quanto hai ragione! La gestione dei bambini quando stanno poco bene è una delle situazioni più "critiche" di conciliazione. È uno di quei casi in cui emerge bene sia la diversità di genere nell'approccio alla cura (spesso per i papà è più difficile che per le mamme staccarsi proprio per lo stigma negativo che ancora ricada su di loro negli ambienti di lavoro in casi come questi) sia quanto sia importante la flessibilità lavorativa per poter parlare di una genitorialità davvero sostenibile per tutte le figure genitoriali. Spingo il discorso un po' più in là: non solo per chi è genitore, ma per tutti. Quante volte anche chi non ha figli, ma magari ha altre responsabilità da caregiver rispetto, per esempio, a genitori anziani, può aver bisogno di conciliare il lavoro con la cura in modo meno rigido? È per questo motivo che credo che la battaglia per la flessibilità lavorativa dei genitori e per un diverso modo di intendere la cura possa fare da apripista per una conciliazione più sana per tutti.

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