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Valentina Aversano's avatar

Grazie davvero per questo numero, anche io condivido molto il ragionamento di Chiara Comerci, penso sia fondamentale dare ai nostri figli e alle nostre figlie strumenti adeguati per vivere il mondo che verrà (e che in parte sperimentiamo già), senza falsi buonismi o positività tossica. Per questo penso che il grande lavoro da fare sia innanzitutto su noi genitori, per imparare a stare nella complessità al meglio delle nostre possibilità. Il libro che consigli, poi, è bellissimo: mi hai fatto venire voglia di rileggerlo, grazie

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Silvia De Bernardin's avatar

Grazie a te Valentina 💚 Quanto hai ragione: "Imparare a stare nella complessità al meglio delle nostre possibilità" credo riassuma perfettamente quale sia il pezzo più sfidante dell'essere genitori, anzi, direi del vivere oggi da persone, in ogni sfaccettatura delle nostre vite multiformi.

Su "Il bar delle grandi speranze", che dire? Un "romanzone" 🤩 Così ricco sotto tanti punti di vista!

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Anna Aresi's avatar

Grazie di aver sollevato questo argomento. Io sono una millenial ma molto sensibile al tema e di domande me ne sono fatta eccome, anzi sono stata spesso velatamente giudicata per aver avuto tre figli. Sul terzo ci siamo interrogati moltissimo, eppure soprattutto io lo desideravo così tanto che alla fine ha vinto il desiderio. Devo dire che però, pur essendo sempre stata molto sensibile alle problematiche ambientali (da quando sono diventata vegetariana a 11 anni fino alle scelte recenti in materia di vestiario), mi sento in colpa e non più in diritto di esprimere la mia opinione, per timore che mi venga detto (come mi è effettivamente stato detto): "Eh ma tu hai tre figli non puoi parlare"

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Silvia De Bernardin's avatar

Cara Anna, grazie di cuore per questa tua testimonianza che, credo, faccia emergere un altro aspetto della questione, in qualche modo collegato: c'è sempre qualcuno pronto a giudicare, per un motivo o per l'altro, le scelte riproduttive delle persone (a maggior ragione se sono donne).

C'è poi un ulteriore punto: criticare la scelta dei singoli di avere uno o più figli (come fa chi giudica te) temo comporti un effetto collaterale pericoloso, ovvero quello di spostare il discorso sulle responsabilità dalla collettività all'individuo generando dei sensi di colpa individuali che hanno senso fino a un certo punto. È chiaro che ogni scelta che chiunque di noi fa, in tutti gli aspetti della vita, dall'alimentazione agli spostamenti agli acquisti, ha un impatto e un suo peso e richiede consapevolezza, ma sono scelte che vengono fatte all'interno di un sistema (capitalista) che le determina in gran parte. È bene ricordaselo.

Personalmente, sono pienamente d'accordo con quello scrive Chiara Comerci e che ho riportato nella newsletter: più che entrare nel merito delle scelte riproduttive dei singoli, accompagniamoci, insieme, nel capire come affrontare e preparare gli adulti di domani a un mondo che sarà molto diverso da quello attuale.

Infine, un'opinione personale: io credo che una persona come te, che si è fatta tante domande e ha scelto consapevolmente, abbia più che diritto a parlare. Chissà se chi ti critica si domanda mai, per esempio, da dove arriva l'hamburger che sta mangiando o quanto impatta l'ultima vacanza che ha fatto dell'altra parte del mondo. Secondo me, molto raramente 💚

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